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Presentazione del libro Un’apparizione di superfici di Luca Panaro (APM edizioni, 2017)
Mercoledì 6 settembre 2017, ore 18.00
A plus A Gallery, Calle Malipiero, San Marco 3073, Venezia
La presentazione si terrà all’interno di The Breakfast Pavillion progetto curato da Marco Campardo e Lorenzo Mason (M-L-XL) e Luca Lo Pinto con la partecipazione speciale di Maria Jeglinska. The Breakfast Pavillion è ospitato negli spazi di A plus A Gallery, in concomitanza con la 57esima Biennale di Venezia.
Introduzione di Matilde Scaramellini e Elena Vaninetti curatrici presso Twenty14 e fondatrici della piattaforma Modus Operandi, alla presenza dell’autore del libro e degli artisti Giulia Flavia Baczynski, Matteo Cremonesi, Kensuke Koike, Louis De Belle, Enrico Smerilli e Andrea Tesauri. Per l’occasione, le loro opere saranno allestite all’interno dello spazio.
“Alle soglie del Duemila, la fotografia sembra avere finalmente trovato la sua vera vocazione” recita la quarta di copertina dell’ultimo libro di Luca Panaro, Un’apparizione di superfici. Vocazione che va in una direzione opposta a quello che spesso le si chiede, complici anni di studi e ricerche che l’hanno vista più come strumento sociologico che iconografico. È proprio quest’ultimo aspetto che invece indaga l’autore, analizzando come, grazie all’uso sempre più massiccio di smartphone e app dedicate, stia nascendo una nuova estetica caratterizzata da una visione ristretta e bidimensionale. Lo spigolo di un tavolo, la venatura di una lastra di marmo, il particolare di un oggetto, oppure parti del nostro corpo. Le cromie alterate e i colori saturi, poi, rafforzano l’astrazione a cui le immagini si avvicinano, senza perdere il riferimento con la realtà. Possono essere realizzate col banco ottico o con uno smartphone, poco cambia perché il soggetto è ritratto sempre da vicino, decontestualizzato. I riferimenti culturali, sociali e semiotici diventano di secondaria importanza di fronte a questi frammenti che chiedono di essere guardati senza gli occhiali della storia. Basta analizzare con un po’ di attenzione gli scatti che ogni giorno vengono postati sui profili di blogger e igers per capire quanto, in questo modo di pensare e produrre le immagini, si possa individuare un’iconografia del presente.
A queste premesse rispondono i lavori dei 36 autori presi in considerazione nella seconda parte del libro, una selezione significativa – ma non esaustiva – di chi, in maniera più o meno consapevole, nel corso degli ultimi anni ha affrontato le tematiche appena delineate:
Jessica Backhaus, Giulia Flavia Baczynski, Bjarne Bare, David Benjamin Sherry, Simone Bergantini, Ronni Campana, Gigi Cifali, Matteo Cremonesi, Louis De Belle, Giuseppe De Mattia, Izaac Enciso, Tobias Faisst, Christiane Feser, Ryoichi Fujisaki, Maxime Guyon, Nicolai Howalt, Kensuke Koike, Taisuke Koyama, Anouk Kruithof, Jessica Mallios, Giulia Marchi, Esther Mathis, Atsushi Okabe, Eileen Quinlan, Jean-Christophe Recchia, Thomas Ruff, Marco Scozzaro, Zhou Siwei, Enrico Smerilli, Michele Tagliaferri, Andrea Tesauri, Sonja Thomsen, Davide Tranchina, Maurice Van Es, Tyrone Williams, Daisuke Yokota.
Al termine dell’incontro gli ospiti potranno degustare un calice di Valdobbiadene Superiore DOCG dell’Azienda Agricola Drusian Francesco
Luca Panaro (Firenze, 1975) critico d’arte e curatore, insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Tra i suoi libri: L’occultamento dell’autore (APM 2007), Tre strade per la fotografia (APM 2011), Conversazioni sull’immagine (Danilo Montanari 2013), Casualità e controllo (Postmedia Books 2014 – trad. inglese Droste Effect 2016), Visite brevi (Quinlan 2015), Photo Ad Hoc (APM 2016), Dialoghi brevi (Quinlan 2017). Ha pubblicato su Enciclopedia Treccani XXI Secolo (2010), co-curato l’opera in più volumi Generazione critica (Danilo Montanari 2014-2017) e Effimera (APM 2016-2017), oltre a una serie di cataloghi e monografie su artisti contemporanei. www.lucapanaro.net
Matilde Scaramellini ed Elena Vaninetti sono due curatrici Milanesi, dal 2015 lavorano insieme al progetto Twenty14, galleria e spazio aperto dedicato alla ricerca delle arti
visive con focus sulla fotografia. Nel 2016, fondano Modus Operandi piattaforma online di critica e dialogo sul mondo dell’immagine in Italia.www.twenty14contemporary.c