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Silvia Mariotti How many Landscapes Cariverona

How Many Landscapes

How Many Landscapes? partendo da un corpus di opere di Gabriele Basilico (1944-2013) – uno dei maggiori fotografi italiani del Novecento – presente nelle collezioni di Fondazione Cariverona,  pone una serie di riflessioni sulla relazione tra fotografia e paesaggio, restituendo diversi  punti di vista sull’indagine attraverso il lavoro di 8 artisti italiani: Paola De Pietri, Francesco Jodice, Silvia Mariotti, Filippo Minelli, Alessandro Sambini, Alberto Sinigaglia, Davide Tranchina e Jacopo Valentini.

La mostra prevede un programma pubblico per i due mesi di apertura, che verrà presentato sabato 16 ottobre alle ore 19.30, e comprende un incontro in mostra con il curatore e gli artisti Mariotti, Sinigaglia, Tranchina, Valentini e Sambini, un ciclo di visite guidate gratuite aperte a tutta la cittadinanza a cura di Valeria Marchi, un workshop per bambini a cura di Claudia Corrent, un workshop per adulti e professionisti del settore a cura di Alberto Sinigaglia.

How Many Landscapes? introduce VISUAL ART COLLECTIONS MANAGEMENT AND CURATING, progetto di Fondazione Cariverona realizzato in collaborazione con Università di Verona, Accademia di Belle Arti di Verona, IUSVE e Urbs Picta, finalizzato alla formazione dei giovani e all’analisi di dinamiche sociali, culturali e territoriali attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea. Nel suo primo cicloil workshop coinvolgerà gli studenti in una riflessione sul ruolo dell’arte, e in particolare della fotografia, come strumento di analisi, documentazione e rilettura di un territorio, sia nella sua dimensione urbana/architettonica, sia in quanto luogo di produzione culturale e sede di dinamiche sociali complesse.

Carlo Sala (Treviso, 1984), critico d’arte e curatore e docente al Master IUAV in Photography a Venezia. È direttore artistico di Photo Open Up – Festival internazionale di Fotografia promosso dal comune di Padova. È membro del comitato curatoriale della Fondazione Francesco Fabbri Onlus per cui si occupa della curatela scientifica del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee e del Festival F4 / un’idea di Fotografia.  Ha curato, tra gli altri, progetti espositivi per la 12.Mostra internazionale di Architettura, People meet in architecture, Biennale di Venezia, il MUFOCO | Museo di Fotografia Contemporanea e il MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Suoi saggi e testi critici sono apparsi in varie pubblicazioni edite da Allemandi, Marsilio, Mimesis, Bruno Mondadori, Silvana Editoriale e Skira.

HOW MANY LANDSCAPES?

Gabriele Basilico / Paola De Pietri, Francesco Jodice, Silvia Mariotti, Filippo Minelli, Alessandro Sambini, Alberto Sinigaglia, Davide Tranchina e Jacopo Valentini

cura di Carlo Sala

un progetto di Fondazione Cariverona

in collaborazione con Urbs Picta

direzione artistica Jessica Bianchera

Dal 16 ottobre al 12 dicembre 2021

orari di apertura:

sabato 16 ottobre dalle 10 alle 23

domenica 17 ottobre dalle 10 alle 19

dal 18 ottobre al 12 dicembre su appuntamento scrivendo a [email protected] e [email protected]

via Achille Forti, 3/A, 37121 Verona VR

L’accesso alla mostra sarà consentito nel rispetto dei protocolli Covid-19 e della capienza autorizzata.

Book Launch Luca Panaro Un’apparizione di superfici

Presentazione del libro Un’apparizione di superfici di Luca Panaro (APM edizioni, 2017)

Mercoledì 6 settembre 2017, ore 18.00
A plus A Gallery, Calle Malipiero, San Marco 3073, Venezia

La presentazione si terrà all’interno di The Breakfast Pavillion progetto curato da Marco Campardo e Lorenzo Mason (M-L-XL) e Luca Lo Pinto con la partecipazione speciale di Maria Jeglinska. The Breakfast Pavillion è ospitato negli spazi di A plus A Gallery, in concomitanza con la 57esima Biennale di Venezia.

Introduzione di Matilde Scaramellini e Elena Vaninetti curatrici presso Twenty14 e fondatrici della piattaforma Modus Operandi, alla presenza dell’autore del libro e degli artisti Giulia Flavia Baczynski, Matteo Cremonesi, Kensuke Koike, Louis De Belle, Enrico Smerilli e Andrea Tesauri. Per l’occasione, le loro opere saranno allestite all’interno dello spazio.

“Alle soglie del Duemila, la fotografia sembra avere finalmente trovato la sua vera vocazione” recita la quarta di copertina dell’ultimo libro di Luca Panaro, Un’apparizione di superfici. Vocazione che va in una direzione opposta a quello che spesso le si chiede, complici anni di studi e ricerche che l’hanno vista più come strumento sociologico che iconografico. È proprio quest’ultimo aspetto che invece indaga l’autore, analizzando come, grazie all’uso sempre più massiccio di smartphone e app dedicate, stia nascendo una nuova estetica caratterizzata da una visione ristretta e bidimensionale. Lo spigolo di un tavolo, la venatura di una lastra di marmo, il particolare di un oggetto, oppure parti del nostro corpo. Le cromie alterate e i colori saturi, poi, rafforzano l’astrazione a cui le immagini si avvicinano, senza perdere il riferimento con la realtà. Possono essere realizzate col banco ottico o con uno smartphone, poco cambia perché il soggetto è ritratto sempre da vicino, decontestualizzato. I riferimenti culturali, sociali e semiotici diventano di secondaria importanza di fronte a questi frammenti che chiedono di essere guardati senza gli occhiali della storia. Basta analizzare con un po’ di attenzione gli scatti che ogni giorno vengono postati sui profili di blogger e igers per capire quanto, in questo modo di pensare e produrre le immagini, si possa individuare un’iconografia del presente.

A queste premesse rispondono i lavori dei 36 autori presi in considerazione nella seconda parte del libro, una selezione significativa – ma non esaustiva – di chi, in maniera più o meno consapevole, nel corso degli ultimi anni ha affrontato le tematiche appena delineate:
Jessica Backhaus, Giulia Flavia Baczynski, Bjarne Bare, David Benjamin Sherry, Simone Bergantini, Ronni Campana, Gigi Cifali, Matteo Cremonesi, Louis De Belle, Giuseppe De Mattia, Izaac Enciso, Tobias Faisst, Christiane Feser, Ryoichi Fujisaki, Maxime Guyon, Nicolai Howalt, Kensuke Koike, Taisuke Koyama, Anouk Kruithof, Jessica Mallios, Giulia Marchi, Esther Mathis, Atsushi Okabe, Eileen Quinlan, Jean-Christophe Recchia, Thomas Ruff, Marco Scozzaro, Zhou Siwei, Enrico Smerilli, Michele Tagliaferri, Andrea Tesauri, Sonja Thomsen, Davide Tranchina, Maurice Van Es, Tyrone Williams, Daisuke Yokota.

Al termine dell’incontro gli ospiti potranno degustare un calice di Valdobbiadene Superiore DOCG dell’Azienda Agricola Drusian Francesco

Luca Panaro (Firenze, 1975) critico d’arte e curatore, insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Tra i suoi libri: L’occultamento dell’autore (APM 2007), Tre strade per la fotografia (APM 2011), Conversazioni sull’immagine (Danilo Montanari 2013), Casualità e controllo (Postmedia Books 2014 – trad. inglese Droste Effect 2016), Visite brevi (Quinlan 2015), Photo Ad Hoc (APM 2016), Dialoghi brevi (Quinlan 2017). Ha pubblicato su Enciclopedia Treccani XXI Secolo (2010), co-curato l’opera in più volumi Generazione critica (Danilo Montanari 2014-2017) e Effimera (APM 2016-2017), oltre a una serie di cataloghi e monografie su artisti contemporanei. www.lucapanaro.net

Matilde Scaramellini ed Elena Vaninetti sono due curatrici Milanesi, dal 2015 lavorano insieme al progetto Twenty14, galleria e spazio aperto dedicato alla ricerca delle arti
visive con focus sulla fotografia. Nel 2016, fondano Modus Operandi piattaforma online di critica e dialogo sul mondo dell’immagine in Italia.www.twenty14contemporary.com www.modus-operandi.org